Fabrizio Botta, Beaubourg, 2011
Non sono i 30 anni che mi pesano, ma i 20 anni che mi separano dalla mia infanzia. Manca quella spensieratezza che mi faceva sorridere quando mi svegliavo nei gelidi inverni montani. Manca quella ingenua speranza che, dopo la scuola, mi trasportava a volo d'angelo verso il pranzo a casa. Manca quella sorda ingenuita' che mi ricopriva la sera e mi scaldava tutta la notte. Mi serve un albero per sorreggere 30 anni di pensieri.
Non sono i 30 anni che mi pesano, ma i 20 anni che mi separano dalla mia infanzia. Manca quella spensieratezza che mi faceva sorridere quando mi svegliavo nei gelidi inverni montani. Manca quella ingenua speranza che, dopo la scuola, mi trasportava a volo d'angelo verso il pranzo a casa. Manca quella sorda ingenuita' che mi ricopriva la sera e mi scaldava tutta la notte. Mi serve un albero per sorreggere 30 anni di pensieri.
ma va a ciapà i ratt! la spensieratezza c'è sempre, gli alberi pure
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